Questione di CELLULE

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La novità nei trattamenti estetici è l’utilizzo di frammenti extracellulari detti esosomi. Ecco che cosa dice l’esperto.

Le beauty addicted da sempre alla ricerca di indizi, come Sherlock Holmes (per scoprire i trattamenti e le procedure a cui le celebrità si affidano), in quest’ultimo periodo si sono concentrate sugli esosomi. Il motivo è semplice: se celebre come Kim Kardashian, Beyoncé o Ariana Grande hanno dichiarato di amarlo, forse un motivo ci sarà! Relativamente nuovo, già in uso anche in Italia (tanto che alcuni stati accostati ad alcuni volti celebri dello spettacolo come Elisabetta Gregoraci e Ilaria Blasi). Gli esosomi rappresentano una nuova frontiera della medicina estetica: oltre a migliorare l’aspetto della pelle, ridurre i segni del tempo e combattere la caduta dei capelli, possono essere utilizzati per trattamenti di medicina rigenerativa, come il ringiovanimento del viso, delle mani e dei capelli.

MARCO BARTOLUCCI, medico estetico di Sotherga, di racconta qualcosa al riguardo.

Domanda. Dottore, si sente spesso parlare di esosomi, ma esattamente che cosa sono?
Risposta. Sono dei frammenti extracellulari che contengono delle informazioni genetiche. La loro veicolazione a livello cutaneo permette un miglioramento della pelle, riducendo anche l’infiammazione e le sue problematiche. Le forme di somministrazione più utilizzate sono le infiltrazioni, i peeling e le applicazioni topiche.
D. Sono dei trasportatori di informazioni, tipo le bottiglie in mezzo al mare che contengono messaggi…
R. Si, assolutamente, direi che è una metafora azzeccata…
D. Dove si trovano?
R. Esistono soprattutto nel nostro organismo, ma anche nei fluidi biologici. Inoltre, si trovano in alcuni composti, che vengono preparati per la bellezza, come il sangue e il plasma.
D. Ma è vero che vengono usati anche in medicina estetica? Ci spiega a che cosa servono?
R. «Ci sono tantissime pubblicazioni al riguardo. E continua a crescere a una media sempre più alta. La comunità scientifica in tre anni sta producendo più letteratura rispetto a quella prodotta quando è uscito l’acido ialuronico. E con questo li detto tutto! I loro utilizzo è molto ampio, ci sono moltissimi ambiti anche su patologie dermatologiche, ma non è la sede per parlarne. Se ne vogliamo parlare soltanto di utilizzo a livello di medicina estetica, con gli esosomi possiamo accelerare il risultato di alcune procedure estetiche tipo il microneedling e il laser».
D. Torniamo per il punto: a che cosa servono in medicina estetica?

R. «Contribuiscono al ringiovanimento cutaneo, sono un ausilio nel trattamento delle iperpigmentazioni, hanno funzione antinfiammatoria, e in ambito tricologico possono allungare la fase anagen del capello e accorciare quella telogen». E poi hanno impiego anche nel ringiovanimento dei genitali esterni».
D. Una rivoluzione, verrebbe da dire. E come vengono utilizzati?
R. «Vengono ricomposti (a noi arrivano in polvere) all’interno di un diluente che può essere una soluzione di acido ialuronico o una soluzione di peptidi, e poi vengono applicati in maniera topica a livello cutaneo o a livello del cuoio capelluto. Penetrano grazie all’azione di una procedura che è eseguita prima, che può andare dall’elettroporazione al needling o a una terapia laser. Arrivano in profondità, perché come dicevo prima la loro dimensione va dai 30 ai 100 nanometri, e consideri che il forellino del microneedling parte dai 200 nanometri, quindi l’esosoma trova proprio la strada aperta».
D. Ha elencato alcuni trattamenti che precedono l’uso degli esosomi. Riesce a spiegare di più nel dettaglio?
R. «Possono essere diversi. L’elettroporazione è una metodica che ci permette, tramite l’elettricità, di allargare lo spazio intracellulare, di creare delle vie per penetrare delle sostanze. Con il microneedling si crea invece un “danno” meccanico, attraverso l’uso di una serie di aghi distinti associati o meno a un’energia. Questo permette di far penetrare delle sostanze, e nella terapia laser si fa la stessa cosa, grazie alla capacità degli aghi, che agiscono anche sulle attività cellulari e quindi permette di veicolare i prodotti».
D. Quanto sono dolorose queste procedure?
R. «Mi sento di dire zero».
D. Ci sono degli effetti collaterali?
R. «Quasi nulli. Gli unici effet-u1 collaterali sono nidotti a quelle persone che presentono delle allergie a determinati principi attivi. Se ci sono delle reazioni avverse parliamo di pazienti compromessi ai quali è stato consigliato erroneamente di eseguire questi trattamenti».

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