Riconoscersi dopo un trauma grazie alla medicina estetica: le storie dei pazienti

Sotherga | Riconoscersi dopo un trauma grazie alla medicina estetica: le storie dei pazienti
Sophie Costiou Charretour, amministratore delegato Merz Italia

Raccontando della rinascita dopo un trauma tra paure, sensazioni e benefici, inviano un messaggio di ottimismo a chiunque si trovi in situazioni simili

Dopo una serie di esperienze cliniche maturate da dottori che hanno offerto trattamenti estetici ai propri pazienti, Merz Aesthetics ha raccolto l’invito della comunità scientifica a sensibilizzare su queste problematiche un pubblico sempre più ampio, presentando quattro storie di pazienti che cercano di ritrovarsi dopo un trauma riportato alla mente da cicatrici e discromie, dietro alle quali si celano interi capitoli di vita. Quattro le storie raccontate che, attraverso le parole, le esperienze e il vissuto dei suoi protagonisti, mettono in luce la funzione terapeutica del medico estetico che diventa un abilitatore di connessioni tra l’esteriore e l’interiore, permettendo così a persone provate dalla malattia di ritrovare confidenza e fiducia in sè stesse: Valentina scopre quasi per caso, nel 2020, di avere una grave malattia all’omero; Solidea, nel 2018, subisce una complessa operazione al trocantere affetto da patologia oncologica; Paolo, costretto dalla gravità delle minacce e delle vessazioni dei compagni di scuola a trasferirsi a Milano; infine, Viola, nata uomo in un corpo in cui non si è mai riconosciuta, che inizia un percorso di riaffermazione e rinascita.

Il progetto di sensibilizzazione “SpecchIO” – affidato all’agenzia creativa Together e supportato da quattro associazioni: Arcigay, LILT, Telefono Rosa e Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting (AICS) – è declinato in una serie di contenuti visivi, disponibili dal 4 luglio sulle principali piattaforme digitali.

“Spesso tendiamo a percepire come superficiale ed effimera la cura dell’aspetto esteriore, ma la realtà è che nei tratti somatici di ogni individuo, nelle cicatrici, nelle discromie si nascondono interi capitoli di vita, che possono essere traumatici e portare alla mente ricordi dolorosi – commenta Sophie Costiou Charretour, amministratore delegato Merz Italia – Il nostro impegno a migliorare la qualità della vita e del benessere psicofisico delle persone diventa ancora più importante e assume nuovi significati quando si focalizza sulle esigenze di pazienti con un vissuto difficile. Il ruolo del medico estetico è anche quello di aiutare i pazienti ad essere più consapevoli di sé stessi portando al centro l’io più interiore”.

SpecchIO: oltre il trattamento estetico

Il progetto si sviluppa in due momenti e vede la partecipazione di una psicologa e psicoterapeuta, Martina Mai, e di un’equipe di specialisti in medicina estetica – Andrea Lazzarotto, Marco Bartolucci, Andrea Corona ed Eliana Lanza – entusiasti di mettere la propria esperienza professionale al servizio dei quattro protagonisti e di raccontare, dal loro punto di vista, il percorso dei propri pazienti: dalle reazioni soggettive alle paure più comuni. Nella prima parte i protagonisti sono invitati a raccontarsi in una stanza dove trovano due specchi, uno con scritto “mi rifletto” e l’altro “mi riconosco” iniziando la conversazione con la psicologa. In un secondo momento, dopo essersi sottoposti al trattamento estetico concordato con il medico, i protagonisti torneranno a guardarsi allo specchio, raccontando le sensazioni e i benefici che hanno tratto da questo percorso e inviando un messaggio di ottimismo a chiunque altro si trovi in situazioni di difficoltà simili.

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